Nelle settimane immediatamente successive si assistette al tracollo dell'ufficio. I tre "coadiutori" organizzarono simulazioni di dimostrazioni, meeting motivazionali, gite organizzate in altri uffici della divisione e via di amenità varie. La mia figura dopo il meeting descritto nell'altro capitolo fu di secondo piano anche se molti consulenti non vedevano di buon occhio i nuovi arrivati. Parecchi in gran segreto (perchè i tre avevano capito che il nemico n°1 ero io) erano venuti a chiedermi che diavolo stesse succedendo. La mia risosta era sempre la stessa: benvenuti in Kirby. Le simulazioni delle dimostrazioni erano degli spettacoli di una comicità unica; alle obiezioni di uno dei tre, l'altro rispondeva con sicurezza e profitto fino a che il primo non era quasi obbligato ad acquistare la macchina dal sedicente venditore. Era un giochino semplice semplice; quando di fronte non ti trovi un cliente reale con tutti i suoi problemi veri o presunti è molto, ma molto più semplice fare un vendita. Appunto si chiama simulazione. Anche noi lo facevamo, ma prima spiegavamo a chiare lettere che in ufficio era molto semplice vendere e che fuori sarebbe stato un pelo più complesso.
I consulenti, dopo il primo periodo, cominciarono a darsi alla macchia invece che presenziare i meeting che ora, ed era immaginabile, erano fissati tutte le mattine.
Alla seconda settimana di rifondazione dei 16 consulenti che mai avrebbero saltato un meeting, non più di 5 o 6 presenziavano con costanza. Gli altri adducevano motivazioni alquanto speciose.
Io) - Capo, non ti accorgi che stai perdendo gli elementi migliori?! - Dissi una volta a pranzo al titolare.
Lui) - Non sono per nulla preoccupato. Abbiamo appena acquistato degli spazi sui giornali per il reclutamento e 3 telefoniste le passerò al telelavoro (che è appunto la famosa ricerca di personale via telefono della Kirby)
Io) - Non starai dicendo sul serio...?!
Lui) - Emanuele se vogliamo crescere dobbiamo per forza fare così. Per forza...
Io) -Ma prima di crescere bisogna buttare delle basi. Un palazzo che vuole diventare grattacielo avrà bisogno di fondamenta rinforzate altrimenti al primo refolo di vento viene giù tutto.
Lui) - Emanuele, qui non siamo pagati per fare filosofia, siamo pagati per vendere!
Io) - Che cazzo c'entra la filosofia, qui si tratta di non prendere per il culo la gente. Tu vuoi fare come il 90% degli uffici Kirby che promettono i milioni alle persone solo per vendere 2 o 3 kirby ai loro familiari nella prima settimana.
Lui) - Per fare 200 Kirby/mese come fa il nostro direttore di divisione sarei pronto a tutto. E poi Emanuele, noi non prendiamo per il culo la gente: noi offriamo un'opportunità!
Io) - Noi facciamo 70 Kirby consegnati al mese. Sono numeri ottimi, che fanno stare bene te, la tua famiglia, i tuoi dipendenti e sopratutto non prendiamo per il culo la gente. Vuoi fare 100? Bene, la strategia esiste; entriamo in qualche fiera, facciamo pubblicità nei centri commerciali, promozioni ancora migliori per i consulenti, omaggi per i nostri clienti, etc etc. - dissi tutto di un fiato.
Lui) - Non mi bastano 100, voglio fare 200 e diventare direttore di divisione!
Io) - Ma chi cazzo ti ha messo in testa 'sti idea? Ma non ti rendi conto che vogliono farti crescere solo per poterti vendere più macchine. Non hanno un programma serio; il loro motto è: investire, investire, investire. Ma investire senza un progetto equivale a buttare i soldi nella cloaca maxima...
Lui) - Non mi rispose, ma mi sghignazzò sul muso mentre i tre facevano capolino nel bar.
Continua...
giovedì 6 dicembre 2007
lunedì 3 dicembre 2007
Il cambiamento
I giorni successivi furono all'insegna del più totale mistero. All'interno dell'ufficio del titolare si alternarono persone dall'aspetto laido e presuntuoso. Scoprii molto dopo che tali ceffi provenivano dagli uffici centrali (quelli del nostro direttore di divisione, tanto per intenderci) L'aria che si respirava aveva l'aspetto greve del convento di Avila ai tempi di Torquemada. I coadiutori, così si presentarono i tre, erano stati inviati per kirbyzzare il nostro ufficio. Io li stetti ad ascoltare un paio di giorni, infine entrai come una furia nell'ufficio del titolare:
- Se non li cacci tu con le buone, lo faccio io con le cattive - dissi avendo l'aria di uno che era pronto a farlo.
Il titolare capì la situazione, ma volle addolcirmi - Non li ho chiamati io, è .....(direttore di divisione, nda) che me li ha mandati.
- Il tuo direttore di divisione andrebbe bene a pascolare le capre. E lo sai tu come lo sa lui. Questi tre vanno in giro per l'ufficio dicendo cagate, blaterando di cose che non stanno nè il cielo nè in terra - dissi a voce volutamente alta - ...e sbagliano pure i congiuntivi!!!
- Tieni duro ancora un paio di giorni, poi tutto tornerà come prima - mi congedò il capo.
Non cambiò proprio nulla; anzi le cose presero una brutta piega.
L'indomani era venerdì ed era giorno settimanale di meeting (nel nostro ufficio fino ad allora i meeting erano solo due, il lunedì e il venerdì). Non lo fece il nostro titolare e non lo feci io, ma presero la parola quei tre.
- Sapete chi sono io? - esordì uno dei tre. Fui subito tentato ad alzare la mano e risponergli: uno stronzo! Ma mi astenni - ero un operaio, sapete uno di quelli che la mattina si alza alle 5 e sta in giro fino alle 7 di sera - Silenzio in sala; molti erano stati messi in guardia di diffidare personaggi come quello - adesso guadagno 15000€ al mese grazie alla Kirby e tra 2 mesi apro il mio ufficio - "e sti cazzi!" pensai a voce bassa. Se tu guadagni 15000€ al mese io sono il presidente di Trinidad e Tobago, conclusi bofonchiando.
- Mi ha detto il vostro titolare che nel vostro ufficio ci sono consulenti che un minimo di vendite al mese riescono a farle, ma che devono ancora fare il salto di qualità! Noi siamo qui per farvi fare appunto questo salto di qualità - Sto coglione si fermò d'improvviso, forse pensava ad un applauso. Gli astanti lo guradarono invece come un idiota. Ci rimase male, e si vide, ma continuò - Ho parlato con il vostro titolare, da lunedì si cambierà registro: perchè tutti voi dovete abbracciare veramente l'opportunità Kirby! - concluse allargando le braccia in atteggiamento vagamente messianico. Poi partì la musica...
Continua....
- Se non li cacci tu con le buone, lo faccio io con le cattive - dissi avendo l'aria di uno che era pronto a farlo.
Il titolare capì la situazione, ma volle addolcirmi - Non li ho chiamati io, è .....(direttore di divisione, nda) che me li ha mandati.
- Il tuo direttore di divisione andrebbe bene a pascolare le capre. E lo sai tu come lo sa lui. Questi tre vanno in giro per l'ufficio dicendo cagate, blaterando di cose che non stanno nè il cielo nè in terra - dissi a voce volutamente alta - ...e sbagliano pure i congiuntivi!!!
- Tieni duro ancora un paio di giorni, poi tutto tornerà come prima - mi congedò il capo.
Non cambiò proprio nulla; anzi le cose presero una brutta piega.
L'indomani era venerdì ed era giorno settimanale di meeting (nel nostro ufficio fino ad allora i meeting erano solo due, il lunedì e il venerdì). Non lo fece il nostro titolare e non lo feci io, ma presero la parola quei tre.
- Sapete chi sono io? - esordì uno dei tre. Fui subito tentato ad alzare la mano e risponergli: uno stronzo! Ma mi astenni - ero un operaio, sapete uno di quelli che la mattina si alza alle 5 e sta in giro fino alle 7 di sera - Silenzio in sala; molti erano stati messi in guardia di diffidare personaggi come quello - adesso guadagno 15000€ al mese grazie alla Kirby e tra 2 mesi apro il mio ufficio - "e sti cazzi!" pensai a voce bassa. Se tu guadagni 15000€ al mese io sono il presidente di Trinidad e Tobago, conclusi bofonchiando.
- Mi ha detto il vostro titolare che nel vostro ufficio ci sono consulenti che un minimo di vendite al mese riescono a farle, ma che devono ancora fare il salto di qualità! Noi siamo qui per farvi fare appunto questo salto di qualità - Sto coglione si fermò d'improvviso, forse pensava ad un applauso. Gli astanti lo guradarono invece come un idiota. Ci rimase male, e si vide, ma continuò - Ho parlato con il vostro titolare, da lunedì si cambierà registro: perchè tutti voi dovete abbracciare veramente l'opportunità Kirby! - concluse allargando le braccia in atteggiamento vagamente messianico. Poi partì la musica...
Continua....
...Ma che lavoro? In Kirby? Vediamo....
Allora siore e siori, inizio pure io a redigere questo diario sulla Kirby sfruttando le orme di altri già presenti in rete su questo tema.
E perchè lo fai, se già altri ce ne sono? Potrebbe essere la domanda più pertinente.
Perchè per quanto da altre parti ci siano stati i commenti pro (pochissimi e quasi tutti "pilotati") e contro (tantissimi e quasi tutti spontanei) c'è bisogno, a parer mio, di far luce una volta su tutte di cosa effettivemente si trova in kirby affinchè uno possa scegliere indipendentemente se iniziare o no, continuare o smettere, crederci o mandare al diavolo tutto.
Ok, mi presento. Mi chiamo Emanuele e per 4 anni sono stato direttore di un grosso centro Kirby. Si si, direttore (che in kirby assume acronimi enigmatici, nel mio caso DPS); proprio quello che dice le panzane al corso; quello che "lava" il cervello degli adepti, quello che espone la propria faccia al pubblico ludibrio dei pochi che hanno la facoltà del dubbio quando presenziano al corso (ahimè e sono pochi, la dove molti sono ingenui sognatori di un futuro milionario).
Ma a mia discolpa c'è un piccolo particolare; fintanto che sono rimasto in "servizio" io e il titolare abbiamo cullato un sogno: quello di lavorare come una vera azienda commerciale. No a nomi di parenti e amici raccolti al corso, poche promesse, quasi tutte mentenute, no a castronerie pseudo-scientifiche sulle possibilità mirabolanti di un ottimo aspirapolvere (perchè quello, diavolo porco, è!), no a meeting catartici con musica a palla, no ad atteggiamenti mistico-esistenzialisti, no a retoriche proto-individualiste, etc etc.
Per 3 anni siamo stati il fiore all'occhiello delle aziende kirby; 16 consulenti, gente con mesi se non anni di servizio alle spalle, ottimo fatturato, vendita del kirby che si aggirava da un minimo di 1800€ ad un massimo di 2000€ (che rimangono tanti, ma per Dio meno dei 3500€ di molti altri distributori), telefoniste poche, ma tutte con uno straccio di contratto depositato, selezione reale dei consulenti basato su reclutamento non telefonico. Questo fino all'inizio del 2006, poi... il cambiamento!
Tutto nacque da un meeting dirigeziale in quel di Roma. Io per anni evitai al minimo la mia partecipazione a quei raduni, ma poi, sfiancato dalle richieste del mio titolare, cedetti e partii alla volta del verbo. Appena entrato nella sala della convection rimasi allucinato. La parola era ad uno dei direttori di divisione (che per motivi di carità cristiana non ne evidenzierò il nome). Un panzone illetterato che urlava cose per lo più sconnesse e quelle poche intelligibili erano di una banalità insopportabile. Feci per andarmene. Il mio titolare mi trattene con un placcaggio inver degno di una seconda linea dei pumas argentini. Mi sedetti. Poco dopo prese la parola il direttore generale della kirby Italia: Marco Reato. L'unico che della kirby Italia aveva le idee ben chiare. Già all'inizio del 2006 precorreva i tempi (ma lo diceva già da un paio di anni), esortando i suoi colleghi a non abbassare la guardia controllando ed evitatando un lavoro che non fosse eticamente corretto (per quanto non possa essere del tutto scevro da furberie un lavoro di quel tipo). Infatti gli uffici di Roma da quando lui ne è uscito (è più di un anno) hanno iniziato a comportarsi alla stregua del 95% degli altri uffici italiani: male!
Accettai con riserva le parole di Reato; ma subito dopo iniziò una pantomima un altro dei direttori di divisione. Uno sproloquio di retoriche da paese sudamericano condito con doppisensi da carcere minorile e ostentazione farneticante tipo cumenda milanese in vacanza alla valtour di Creta (anche se milanese, dall'accento non era). Io sfruttando un attimo di esitazione del mio titolare riuscii ad eludere il suo placcaggio e me ne andai fuori da quel convivio di pazzi. Non ci entrai più. Il mio titolare lo rividi oltre un'ora dopo, lui mi scrutò come un padre che guarda il figlio dopo che ha combinato una marachella. Io feci spallucce e ci ritrovammo in macchina sulla via del ritorno. Per una buona manciata di chilometri ognuno fu chiuso nei propri pensieri, poi fui io a rompere gli indugi:
Io) - Una cosa del genere avrebbe fatto impallidire una seduta del PCUS
Lui) Non disse nulla (forse non sapeva cosa fosse il PCUS)
Io) - Ma è possibile che la Kirby debba essere in mano a gente di quel tipo?
Lui) Continuò a non dire nulla.
Io) - L'unico mi è sembrato Reato, ma gli altri non li toccherei nemmeno con la canna da pesca.
Lui) Inizialmente continuò il suo silenzio, poi all'improviso mi rispose con un lapidario commento: - Quelli che tu pensi idioti, sono miliardari!
Fu l'inizio della fine.
Continua....
E perchè lo fai, se già altri ce ne sono? Potrebbe essere la domanda più pertinente.
Perchè per quanto da altre parti ci siano stati i commenti pro (pochissimi e quasi tutti "pilotati") e contro (tantissimi e quasi tutti spontanei) c'è bisogno, a parer mio, di far luce una volta su tutte di cosa effettivemente si trova in kirby affinchè uno possa scegliere indipendentemente se iniziare o no, continuare o smettere, crederci o mandare al diavolo tutto.
Ok, mi presento. Mi chiamo Emanuele e per 4 anni sono stato direttore di un grosso centro Kirby. Si si, direttore (che in kirby assume acronimi enigmatici, nel mio caso DPS); proprio quello che dice le panzane al corso; quello che "lava" il cervello degli adepti, quello che espone la propria faccia al pubblico ludibrio dei pochi che hanno la facoltà del dubbio quando presenziano al corso (ahimè e sono pochi, la dove molti sono ingenui sognatori di un futuro milionario).
Ma a mia discolpa c'è un piccolo particolare; fintanto che sono rimasto in "servizio" io e il titolare abbiamo cullato un sogno: quello di lavorare come una vera azienda commerciale. No a nomi di parenti e amici raccolti al corso, poche promesse, quasi tutte mentenute, no a castronerie pseudo-scientifiche sulle possibilità mirabolanti di un ottimo aspirapolvere (perchè quello, diavolo porco, è!), no a meeting catartici con musica a palla, no ad atteggiamenti mistico-esistenzialisti, no a retoriche proto-individualiste, etc etc.
Per 3 anni siamo stati il fiore all'occhiello delle aziende kirby; 16 consulenti, gente con mesi se non anni di servizio alle spalle, ottimo fatturato, vendita del kirby che si aggirava da un minimo di 1800€ ad un massimo di 2000€ (che rimangono tanti, ma per Dio meno dei 3500€ di molti altri distributori), telefoniste poche, ma tutte con uno straccio di contratto depositato, selezione reale dei consulenti basato su reclutamento non telefonico. Questo fino all'inizio del 2006, poi... il cambiamento!
Tutto nacque da un meeting dirigeziale in quel di Roma. Io per anni evitai al minimo la mia partecipazione a quei raduni, ma poi, sfiancato dalle richieste del mio titolare, cedetti e partii alla volta del verbo. Appena entrato nella sala della convection rimasi allucinato. La parola era ad uno dei direttori di divisione (che per motivi di carità cristiana non ne evidenzierò il nome). Un panzone illetterato che urlava cose per lo più sconnesse e quelle poche intelligibili erano di una banalità insopportabile. Feci per andarmene. Il mio titolare mi trattene con un placcaggio inver degno di una seconda linea dei pumas argentini. Mi sedetti. Poco dopo prese la parola il direttore generale della kirby Italia: Marco Reato. L'unico che della kirby Italia aveva le idee ben chiare. Già all'inizio del 2006 precorreva i tempi (ma lo diceva già da un paio di anni), esortando i suoi colleghi a non abbassare la guardia controllando ed evitatando un lavoro che non fosse eticamente corretto (per quanto non possa essere del tutto scevro da furberie un lavoro di quel tipo). Infatti gli uffici di Roma da quando lui ne è uscito (è più di un anno) hanno iniziato a comportarsi alla stregua del 95% degli altri uffici italiani: male!
Accettai con riserva le parole di Reato; ma subito dopo iniziò una pantomima un altro dei direttori di divisione. Uno sproloquio di retoriche da paese sudamericano condito con doppisensi da carcere minorile e ostentazione farneticante tipo cumenda milanese in vacanza alla valtour di Creta (anche se milanese, dall'accento non era). Io sfruttando un attimo di esitazione del mio titolare riuscii ad eludere il suo placcaggio e me ne andai fuori da quel convivio di pazzi. Non ci entrai più. Il mio titolare lo rividi oltre un'ora dopo, lui mi scrutò come un padre che guarda il figlio dopo che ha combinato una marachella. Io feci spallucce e ci ritrovammo in macchina sulla via del ritorno. Per una buona manciata di chilometri ognuno fu chiuso nei propri pensieri, poi fui io a rompere gli indugi:
Io) - Una cosa del genere avrebbe fatto impallidire una seduta del PCUS
Lui) Non disse nulla (forse non sapeva cosa fosse il PCUS)
Io) - Ma è possibile che la Kirby debba essere in mano a gente di quel tipo?
Lui) Continuò a non dire nulla.
Io) - L'unico mi è sembrato Reato, ma gli altri non li toccherei nemmeno con la canna da pesca.
Lui) Inizialmente continuò il suo silenzio, poi all'improviso mi rispose con un lapidario commento: - Quelli che tu pensi idioti, sono miliardari!
Fu l'inizio della fine.
Continua....
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